02
Giu
2014

Google e il diritto all'oblio per gli utenti europei

Google e il diritto all'oblio per gli utenti europei
Raffaele Pastura

Tutti almeno una volta davanti al motore di ricerca più famoso del mondo abbiamo provato a cercare il nostro nome. Ma cosa succede se ciò che Google ci presenta non ci piace o non è rilevante o addirittura falso?

Di recente il colosso americano della ricerca su internet ha previsto per gli utenti europei la possibilità di esercitare il "diritto a essere dimenticati" nei servizi di ricerca su internet, uniformandosi così a una decisione della Corte europea di giustizia.

La realizzazione però, è stata meno semplice di quel che sembra. Infatti come dice un porta voce di Google: "Questo implica per Google arbitraggi difficili tra il diritto all'oblio dei singoli e il diritto all'informazione del pubblico".

 Una volta fatta la richiesta a questo link:

https://support.google.com/legal/contact/lr_eudpa?product=websearch

un comitato consultivo, appositamente individuato, valuterà ogni singola richiesta armonizzando i diritti sulla privacy della persona con il diritto di tutti di conoscere e distribuire le informazioni. A partire dalla valutazione della richiesta verrà stabilito se i risultati segnalati includono informazioni obsolete sull'utente e se le informazioni sono di interesse pubblico, ad esempio se riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o la condotta pubblica di funzionari statali.

Gli utenti interessati a questo servizio devono essere molti, come si deduce dalle oltre 12 mila richieste di rimozione che sono pervenute solo nella prime 12 ore.

Gli utenti che vorranno avvalersi di questa possibilità dovranno identificarsi, indicare quale link vorranno rimuovere in relazione a quale ricerca e perché. Occorrerà, inoltre, la firma elettronica della richiesta. La società statunitense però non chiarisce quali saranno i tempi necessari affinché i link vengano cancellati, né i criteri applicati.


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