25
Gen
2017

Nascono le scuole del “Saper fare”

Nascono le scuole del “Saper fare”
Marco Zorzetto

 Al via i nuovi corsi  2+3 degli istituti professionali

I dati parlano chiaro, gli attuali istituti professionali hanno bisogno di una bella spolverata: sono solo sedici studenti su cento, per la maggior parte immigrati, quelli che li scelgono con tassi di abbandono pari a oltre il 35%. Le novità firmate da Valeria Fedeli e approvate dal Consiglio dei Ministri prevedono  in primis meno teoria e molta più pratica, orientando i corsi all’idea del “saper fare”.  Tutto questo è attuabile grazie ad una nuova organizzazione delle ore e ad un potenziamento delle attività laboratoriali. L’idea prevede più ore dedicate all’apprendimento del mestiere:  Nel nuovo “2+3” ci saranno comunque ancora molte ore di materie generaliste 1188 su 2112 ore nel biennio e 462 su 1056 ore nel triennio. Le restanti ore saranno ripartite alla personalizzazione degli apprendimenti con percorsi formativi individuali e laboratori. Incrementata inoltre l’esperienza scuola-lavoro, che permetterà agli istituti di modificare il piano orario fino al 35% del totale e introdurre materie “tecniche” legate per esempio ad ambiti come l’oreficeria, la pasticceria bianca, il calzaturiero, sempre che tali discipline si trovino in un distretto produttivo che lo giustifichino.

Come specificato, i nuovi professionali avranno una durata di 2+3, biennio unico e triennio unico sostituendo quindi gli attuali “due bienni + uno. Al termine, gli studenti avranno in mano un diploma quinquennale che consente gli accessi agli Istituti tecnici superiori (Its), all’università e alle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Ogni scuola potrà declinare gli indirizzi in base alle richieste del territorio; Gli istituti avranno l’opportunità di attivare collaborazioni con referenti del mondo del lavoro, creare partnership territoriali per incrementare l’offerta formativa e potenziare i laboratori  offrendo anche esperienza di scuola-impresa.

Gli indirizzi di studi saranno incrementati da 6 a 11:

Servizi per l’agricoltura

Sviluppo rurale e la silvicoltura

Pesca commerciale e produzioni ittiche

Artigianato per il made in Italy

Manutenzione e assistenza tecnica

Gestione delle acque e risanamento ambientale

Servizi commerciali

Enogastronomia e ospitalità alberghiera

Servizi culturali e dello spettacolo

Servizi per la sanità  e l’assistenza sociale

Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico e ottico.

 

 

 


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