19
Ott
2017

Rinnovare la pelle: i segreti del white peeling e della dermoabrasione

Rinnovare la pelle: i segreti del white peeling e della dermoabrasione
Marco Zorzetto

L'autunno è la stagione migliore per intraprendere trattamenti specifici come il whitepeel e la dermoabrasione, utili al rinnovamento cellulare della nostra epidermide.

Se ormai il tempo delle passeggiate in riva al mare sembra solo un  piacevole ricordo, l'avvento dell'autunno porta con sé la voglia di cambiamento, che spesso si traduce nel desiderio di una pelle fresca e radiante. Dopo mesi di  esposizione al sole, nei quali il nostro viso ha subito un notevole stress ossidativo, l'aspetto del nostro incarnato appare inspessito, con linee di disidratazione, rughette e macchie solari.

Se è vero che il cambio di stagione porta ad un naturale processo di rigenerazione cellulare come afferma il Dott. Tito Marianetti, chirurgo estetico maxillo facciale e specialista di medicina estetica, è anche vero che lo stesso procedimento può essere rallentato da svariati fattori quali i raggi UV, il fumo, l'inquinamento e l'inevitabile avanzare dell'età: "la pelle è una struttura viva che si rigenera costantemente portando allo stesso tempo in superficie le cellule vecchie e necrotiche per disfarsene, sostituendole cosi a livello profondo e graduale con cellule nuove e vitali" ma, continua l'esperto, " dai 35 anni, il ciclo di rinnovamento della pelle, che di prassi è di circa ventuno giorni, comincia inesorabilmente a rallentare, portando con sé perdita di tono e luminosità cutanea con conseguente aumento delle rughe".

In autunno, è importante perciò, in aggiunta ai trattamenti di bellezza di routine giornaliera,  facilitare il processo di rigenerazione cellulare attraverso trattamenti "urto", che stimolino la nostra epidermide a ritrovare luminosità reagendo all'avanzare del tempo: il white peeling e la dermoabrasione sono procedimenti ambulatoriali che, spiega Marianetti, agiscono sull'incarnato incentivando il naturale ciclo fisiologico rigenerativo dell'epidermide.

Ma quali sono le differenze tra i due trattamenti? In primis, l'intensità, precisa il medico: "il peeling utilizza sostanze chimiche al fine di migliorare la pelle attenuando macchie scure, distendendo i segni del tempo e tenendo sotto controllo la produzione di sebo; la dermoabrasione invece attua uno scrub assai più profondo grazie all’utilizzo non di prodotti chimici come il primo, ma di una speciale polvere di diamante che leviga la pelle inspessita donando luminosità e attenuando le cicatrici".  Per concludere, la dermoabrasione si effettua in un solo trattamento, a differenza del white peel che invece è necessario ripetere più volte.

 

IL WHITE PEELING

Il Medical White peel è un peeling composto e combinato utile per il trattamento di molti inestetismi del viso: è indicato per ridare lucentezza ad una pelle invecchiata (crono o photo-aging), nelle macchie (melasma e cloasma) e nella pelle impura a tendenza acneica. "Il peeling è una tecnica dermo-estetica che consiste nell'applicazione di uno o più agenti chimici esfolianti allo scopo di provocare un danneggiamento selettivo e prevedibile della cute", chiarisce il nostro esperto.

Ma per entrare nel cuore del trattamento, è necessario premettere le differenze tra peeling semplici, composti e combinati: negli anni ’90 sono nati i primi peeling ad uso medico, nella cui soluzione era presente un solo agente esfoliante, come ad esempio l’acido glicolico: essi venivano chiamati peeling semplici, afferma il chirurgo estetico. Più recentemente sono stati introdotti i peeling composti, la cui soluzione è formata da un pool di agenti esfolianti. Il vantaggio rispetto al peeling semplice consiste nel fatto che vi può essere sinergia tra i principi attivi e si possono ridurre le concentrazioni dei singoli principi attivi con ridotta probabilità di eventi indesiderati. Un peeling combinato, infine, "è la successione temporale, nella stessa seduta di trattamento, di due o più peeling, in modo da ottenere un effetto più profondo, riducendo però il rischio di effetti collaterali rispetto all’utilizzo di un solo peeling", conclude il medico.

Il Medical White peel consta di due fasi: la prima fase prevede l'applicazione di un gel filante costituito da acido glicolico, acido salicilico ed acido lattico. Nello specifico, "l’acido glicolico ha un effetto epidermolitico e facilita il turnover cellulare, l’acido salicilico è cheratolitico ed antimicrobico e l’acido lattico è epidermolitico ed antisettico" ci spiega Marianetti.
La seconda e ultima fase è invece prevista l'applicazione di una crema bianca costituita da acido azelaico, acido salicilico, acido alfa-lipoico, alfa-bisabololo, arbutina e ascorbilpalmitato. Anche qui, i componenti agiscono su molteplici aspetti: "l’acido azelaico presenta effetto anti-infiammatorio, dermopurificante, schiarente e sebo-riequilibrante, l’acido alfa-lipoico e l’ascorbilpalmitato hanno effetto antiossidante, l’alfa-bisabololo favorisce il trofismo cutaneo, ha azione schiarente, rigenerante e lenitiva" e per concludere "l’arbutina ha una duplice azione schiarente ed anti radicali liberi".

Un trattamento unico e completo, che agisce su molteplici problematiche per restituire al volto luminosità e trasparenza. Il procedimento di applicazione, chiarisce l'esperto, consiste in molteplici fasi: nella prima fase, il peeling combinato viene steso sul volto con un pennellino e fatto agire finché non si vede un leggero arrossamento cutaneo. Successivamente il paziente si sciacqua il viso con acqua. Viene quindi applicata la seconda fase in forma di crema, che va lasciata agire per sei/dodici ore. Nei giorni successivi al peeling, sottolinea Marianetti "è necessario proteggere la cute con protezioni solari alte (50+) e creme ad azione idratante e lenitiva".

Questo trattamento viene da molti definito "sociale" in quanto non richiede lunghi tempi di recupero e può essere accessibile a tutti a prescindere dagli impegni: "nei peeling di vecchia generazione l'azione esfoliante era determinata dall'azione caustica dell'acido sull'epidermide con conseguente formazione di croste e desquamazioni" ma, continua l'esperto, " questo accade molto raramente con il whitepeel, che non ha azione caustica, ma stimola solo lo strato basale dell'epidermide incrementando il turnover cellulare e riducendo quindi al minimo il decorso post-trattamento".

Alcune precauzioni? "Il whitepeel è inadatto nei mesi estivi e, se fatto in primavera è obbligatorio proteggere la pelle post-trattamento con uno schermo solare alto. E' inoltre opportuno evitare questo trattamento in caso di gravidanza e terapia ormonale, quando la pelle è maggiormente sensibile" suggerisce il Dottore.

Sono consigliabili sei o più sedute a seconda dell'inestetismo da trattare a quindici giorni di distanza l'una dall'altra; Raggiunto il risultato desiderato, si possono effettuare due sedute all'anno di mantenimento. Il costo del trattamento è di 150 euro a seduta.

LA DERMOABRASIONE

La Dermoabrasione è una procedura medico-chirurgica che consiste nel rimuovere gli strati più superficiali della pelle, permettendo la  rigenerazione di una cute più giovane e regolare: con la dermoabrasione è possibile correggere le  cicatrici e le rughe più superficiali del viso, intorno le labbra e migliorare gli esiti da acne.

Questo trattamento può risultare molto utile nella correzione di molti inestetismi cutanei: "l’applicazione più comune è la possibilità di ridurre la visibilità e l’estensione delle cicatrici, siano esse chirurgiche, da trauma o da acne. Inoltre può essere applicata in più ampie zone cutanee per ottenere un “resurfacing”, ossia una rimozione degli strati superficiali della pelle per permetterne la rigenerazione" spiega Marianetti.
 

E' un trattamento generalmente indolore, ma la necessità di un'anestesia dipende dalla grandezza della zona da trattare o dall'estensione di una cicatrice: "solitamente l'unico tipo di anestesia che si utilizza è quella con ghiaccio spray, spruzzato sulla zona da trattare subito prima del trattamento" tuttavia "se il trattamento è particolarmente esteso per esempio sull'intero volto, può essere necessario il ricorso all'anestesia generale con conseguente ricovero in clinica per una notte",  conclude il Dottore.


Il trattamento viene realizzato passando delicatamente sulla zona da trattare una fresa rotante diamantata ad alta velocità. Il chirurgo muove lentamente la fresa accarezzando con essa la pelle ed abradendone gli stati più superficiali. La profondità è indicata dalla comparsa di piccoli vasellini del derma. Nel processo di guarigione sta l'efficacia del trattamento: nella nascita di nuovo strato di pelle sano, più liscio e più luminoso. La durata del trattamento, spiega Tito Marianetti, varia a seconda dell'estensione della regione interessata e termina con una medicazione occlusiva che viene rimossa dopo quattro/sette giorni.

La riuscita del trattamento è influenzata da diverse variabili: nei soggetti con carnagione chiara, in genere, spiega lo specialista "vi è maggiore probabilità di ottenere degli ottimi risultati, rispetto invece ai soggetti con carnagione più scura o di origine asiatica e africana" e aggiunge "alcune cicatrici tendono per natura a risultare più visibili rispetto ad altre, come nella zona del torace, sulle spalle o dietro le orecchie".  Il risultato estetico che quindi è possibile ottenere con la dermoabrasione è permanente e sarà raggiunto in maniera definitiva a distanza di circa sei mesi dal trattamento.

La dermoabrasione è una procedura chirurgica abbastanza semplice. Questo tipo di trattamento, se eseguito da uno specialista in chirurgia estetica, garantisce risultati molto buoni. Si tratta comunque di una procedura chirurgica per la quale complicanze come sanguinamento, infezione e pigmentazioni anomale sono rare, ma possono sopraggiungere. Esistono, prima tuttavia, diverse precauzioni per prevenire eventuali complicazione post-trattamento: una settimana antecedente, è consigliabile sospendere eventuali farmaci che si assumono, "gli anticoagulanti devono essere sostituiti con altri farmaci e vanno evitati prodotti esfolianti, come quelli per l'acne, o particolarmente aggressivi sulla pelle" sottolinea il medico.

E' necessario preavvisare il paziente, spiega sempre Marianetti, che il post-operatorio è piuttosto complicato: è necessario evitare l'esposizione al sole per alcuni mesi, proteggendosi con creme a filtro solare molto alto e può essere necessario sottoporsi ad una profilassi antibiotica e antivirale contro l'herpes simplex. La ricrescita delle pelle avviene tra il quinto e l'ottavo giorno, lasso di tempo nel quale il proprio aspetto non sarà certamente dei migliori: "subito dopo il trattamento lo stato d'apparenza della nostra epidermide potrebbe metterci in crisi, ma bisogna portare pazienza, confidando nella professionalità di chi ci ha fatto il trattamento". E' determinante per la buona riuscita dell’intervento, prendersi cura, soprattutto nella prima settimana dopo la dermoabrasione, della propria pelle: pulire, disinfettare e umettare l'epidermide secondo le prescrizioni del proprio medico. La ripresa di una normale attività è strettamente dipendente dal tipo di intervento a cui sarete stati sottoposti.

La dermoabrasione andrebbe comunque evitata in diversi casi:

- soggetti che hanno utilizzato la isotretinoina, farmaco per curare l'acne, negli ultimi sei mesi;

- soggetti che si sono sottoposti ad un lifting o brow-lif in tempi recenti;

- soggetti che soffrono di cicatrici cheloidi;

- soggetti con herpes o altre infezioni della pelle;

- soggetti con disordini immunitari o della pelle e del sangue;

 

Il costo di una dermoabrasione può variare dai 500 ai 2000 euro.

DIDASCALIA FOTOGRAFICA: Dott. Tito Marianetti, chirurgo maxillo-facciale e ortognatico, specializzato in medicina estetica. 



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