06
Set
2014

Via i cavi: ricaricheremo le batterie attraverso l'aria!

Via i cavi: ricaricheremo le batterie attraverso l'aria!
Silvio Barbieri

In arrivo le nuove tecnologie per le connessioni wireless: maggiore velocità, efficenza, leggerezza,  possibilità di ricaricare ogni device "attraverso l'aria": queste le promesse di Intel all'Ifa di Berlino

Presto potremo buttare via tutti i cavi che affollano le nostre case o aziende... parola di Intel!

Il vicepresidente della compagnia, Kirk Skaugen, ha presentato oggi, in apertura della fiera Ifa di Berlino, le attesissime novità che saranno commercializzate a partire dal prossimo anno. Sarà presto possibile collegare più dispositivi ad un solo monitor attraverso una connessione wireless chiamata WiDi (wireless display), ad alta velocità, consentendo la condivisione di più periferiche con un solo schermo. Niente più cavi, persino quelli dell'alimentazione delle batterie dei computer portatili potranno essere eliminati. Insomma, nel lungo termine ("oltre i cinque anni", secondo Skaugen) potremo ricaricare i dispositivi "praticamente attraverso l'aria".

Il progetto è ambizioso e per ora solo in fase di prototipi, si stanno sperimentando addirittura dei sensori da inserire nelle lampadine che permetteranno di ricaricare gli oggetti  nel fascio di luce. Sarà possibile ricaricare le batterie solo ponendo un dispositivo su una superficie dotata della nuova tecnologia.

Ma le sorprendenti novità non finiscono qui, all'Ifa di Berlino Intel ha anche presentato un nuovo processore, il Core M Processor,  che consente una ottimizzazione della dispersione di calore, capace di consentire la realizzazione di architetture informatiche prive di  ventole di raffreddamento, con consumi ridotti, velocità elevata, grafica di grande potenza.

Già adottato nei prodotti di ultima uscita di aziende come Toshiba, Samsung, Acer, Asus, consente di creare computer più potenti sì, ma soprattutto più leggeri, che possono  addirittura diventare tablet e notebook. Questo aspetto è interessante per il vasto pubblico, perché attualmente le soluzioni che tentavano di unire più device in uno non si erano rivelate di qualità adeguata, per quanto comode: i notebook magari non erano abbastanza potenti, i tablet invece erano troppo pesanti.

Sicuramente tali novità suscitano entusiasmo ed attesa per gli amanti della tecnologia, soprattutto è allettante per tutti la possibilità di non essere circondati da tanti cavi, poco pratici e a volte antiestetici. Tuttavia non va dimenticato che le novità proposte, per quanto appetibili, pongono (o forse ripropongono) alcune questioni importanti che non dobbiamo assolutamente sottovalutare: la sicurezza informatica e la salute.

Già al momento la questione  wireless è dibattuta e poco chiara, molti temono infatti che le reti e connessioni di questa tipologia possano essere poco sicure per case ed aziende dal punto di vista strettamente informatico, ma non solo: quanto ne sappiamo realmente oggi degli effetti della sovraesposizione alle onde elettromagentiche sulla nostra salute? 

E' vero che l'uomo è stato sempre circondato da campi di forza di origine naturale (della terra, del sole, le scariche elettriche che si propagano durante i temporali), campi innocui per l'organismo umanoIl problema sollevato in questi ultimi anni concerne, tuttavia, lo sviluppo tecnologico, in seguito al quale il  livello di emissione elettromagnetica si è innalzato così tanto da diventare una possibile minaccia per la salute.

Nonostante gli innumerevoli studi e ricerche, anche riguardo l'utilizzo dei cellulari per fare un esempio, attualmente non si sa ancora in modo preciso quali siano gli effetti che l'eccessiva esposizione a campi elettromagnetici produce sull'uomo e sull'ambiente, a breve e a lungo termine. Regna, insomma, ancora molta confusione in tale ambito, dove si alternano allarmismi, smentite, rassicurazioni...

Cosa fare allora?

Pur evitando eccessive e magari inutili preoccupazioni, sarebbe forse saggio, allo stato attuale delle conoscenze, utilizzare tali tecnologie sempre con le dovute cautele e, possibilmente, nella giusta misura.


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