01
Feb
2019

Warhol and Friends. New York negli anni ‘80

Warhol and Friends. New York negli anni ‘80
Rita Biganzoli

Nella splendida sede di Palazzo Albergati a Bologna si tiene la mostra Warhol&Friends. New York negli anni ’80 dove è possibile ammirare una selezione di 36 opere e 38 polaroid. 

 

“Una foto significa che so dove ero ogni minuto. Ecco perché faccio fotografie. È un diario visivo.”

“Andrei all’inaugurazione di qualsiasi cosa, anche di una toilette.”

Sembrano le dichiarazioni di un influencer di Instagram, invece vengono da un’epoca dove i social network non erano ancora stati concepiti. Solo un visionario avrebbe potuto immaginare che in futuro chiunque, volendo, avrebbe avuto i suoi 15 minuti di celebrità. Ovviamente stiamo parlando di Andy Warhol, l’artista che ha trasformato i feticci dell'immaginario collettivo americano rendendo icone personaggi dello star system e della politica come Liza Minelli, Marilyn Monroe e Mao accanto a simboli del consumismo come Campbell's Soup, Brillo Boxes e il simbolo del Dollaro, anticipando l'instaurarsi del potere dei mass media.

Nella splendida sede di Palazzo Albergati a Bologna si tiene la mostra Warhol&Friends. New York negli anni ’80 dove è possibile ammirare una selezione di 36 opere e 38 polaroid. Con questi lavori l’artista, dopo essere stato vittima nel 1968 di un terribile attentato, proprio all’inizio degli anni ‘80 è tornato al centro della vita artistica e sociale di New York realizzando alcuni tra i suoi cicli più interessanti presenti in mostra come Shoes, Hammer & Sickle, Camouflage, Lenin, Joseph Beuys, Vesuvius, Knives.
Oltre a Warhol  a raccontare il fermento irripetibile di un decennio che ha visto combinarsi arte, musica, cinema e letteratura, proprio nel momento in cui gallerie e mercato internazionale decretavano il clamoroso successo del ritorno alla pittura, si possono ammirare Haring con 'Untitled' (1983), Schnabel con 'Dunciad (Trances of Bouboul)' del 1983, Koons con 'Art Magazine Ads' (1989), Basquiat con 'Untitled' (1983) e Bertoglio con Grace Jones e Madonna (1983). Ma anche Robert Mapplethorpe, Alex Katz, Ronnie Cutrone e molti altri.

La mostra racconta attraverso pannelli un decennio che si apre con l’elezione dell’ex attore Ronald Reagan a Presidente degli Stati Uniti e che si chiude con la caduta del muro di Berlino. Durante gli anni ‘80 succede di tutto: l’economia si trasforma in finanza e si accumulano ricchezze inimmaginabili, John Lennon muore ucciso sotto casa, l’invenzione del www e il diffondersi dell’Aids negli USA.
Impressiona notare che molti artisti in mostra “nascono” artisticamente e muoiono letteralmente in questo periodo. Keith Haring e il fotografo Robert Mapplethorpe proprio per AIDS , Basquiat  per overdose e lo stesso Warhol per un più banale  intervento chirurgico alla cistifellea. Completano l’immersione nel decennio proiezioni di spezzoni di film rappresentativi dell’epoca quali “Wall Street” e “American Psyco” e una sala discoteca che ricrea l’atmosfera dello Studio 54 amatissimo da Warhol.

La mostra è visibile fino al 24 febbraio 2019

 

Simona Capellari

 


 


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