Blended Learning, facciamo chiarezza...
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Sim Van |
La modalitą mista che abbiamo attuato durante il lockdown č quella giusta? Facciamo chiarezza... |
Come č noto, un corso può definirsi “blended” quando č svolto in ambienti di apprendimento diversi, quando accanto a seminari o lezioni e attivitą formative tradizionali ci sono anche momenti di apprendimento online. Abbiamo assistito, negli ultimi anni, a una formula ibrida (definita erroneamente "blended") in cui la lezione viene svolta in aula e trasmessa in streaming (a volte registrata) a una parte di studenti collegati a distanza. Questa formula, che č stata adottata come compromesso e poi tenuta anche per tutto il periodo delle chiusure dovute alla pandemia, č in realtą da adottare solo in casi estremi di emergenza, poiché assolutamente inefficace e contraria ai requisiti fondamentali di una buona didattica e formazione online, viene meno infatti l'interazione, fulcro del processo formativo, soprattutto online.Vedremo meglio questo aspetto, poiché quando si parla di interazione non si intende solo quella in real time, ma anche e soprattutto in modalitą differita. Il corsista č il vero protagonista del “blended learning”, č infatti possibile realizzare sistemi didattici che si adeguano alle sue necessitą, aspetto difficile da realizzare nell’attivitą ordinaria in aula. La figura del discente, infatti, non č più rappresentata solo da adolescenti o studenti universitari, ma anche da lavoratori o professionisti impossibilitati a seguire corsi e lezioni in presenza prediligendo modalitą non esclusivamente tradizionali.
Esistono differenti modelli di blended learning[1] , il Clayton Christensen Institute ne elenca quattro:
Station Rotation (Rotazione per tappe/fasi): differisce dal sistema di rotazione individuale, perché gi corsisti possono ruotare tra varie tappe di apprendimento, di cui almeno una online, andando oltre la programmazione stabilita.
Lab Rotation (Rotazione con laboratorio): il corsista ruota nelle attivitą didattiche, come per la precedente modalitą, svolgendo attivitą di laboratorio nella tappa online.
Flipped Classroom (Classe Capovolta): il corsista nell’apprendimento online si gestisce in modo autonomo; in seguito si confronta in presenza con il docente. In sostanza, la prima parte di apprendimento avviene in modo autonomo, per poi ribaltare la modalitą tradizionale secondo la quale lo studio viene svolto dopo la spiegazione o l’attivitą in aula.
Individual Rotation (Rotazione individuale): ogni corsista ha un programma individualizzato e non deve necessariamente ruotare per ogni tappa o modalitą disponibile; č l’insegnante che programma le tappe di apprendimento del singolo studente in base alle esigenze didattiche personali.
Flex model (Modello flessibile): il formatore agisce come facilitatore, assegnando minor importanza alla valutazione. E' un modello utilizzato per corsisti con problemi di frequenza. Il corso si svolge in gran parte online e in misura minore in presenza, in base a programmi molto flessibili (attivitą di gruppo, tutoraggi individuali, piccoli gruppi, ecc...). Si tratta di un modello particolarmente adatto per recuperi, attivitą didattiche extra, finalizzate a maturare crediti formativi.
Modello “ą la carte”: si svolge interamente online, ma come attivitą che si che si affianca al corso in presenza. Si svolge in modo complementare rispetto ai corsi presenziali (in altre parole, il corso č interamente online, ma non lo č l’intero percorso formativo).
Enriched Virtual model (Modello Virtuale arricchito o potenziato): si svolge prevalentemente online. Di solito, c'č la possibilitą di relazionarsi con un formatore del corso o un tutor prima e durante il percorso didattico, per questioni tecniche o relative ai contenuti. Consente ai corsisti di completare alcuni corsi totalmente online, pur integrandoli con sessioni in presenza, l’apprendimento di persona con il docente č una componente obbligatoria[2].
Sempre sulla modalitą “blended”, esistono ulteriori le classificazioni come č normale che sia, trattandosi di un sistema mutevole, che si adatta con elasticitą alle esigenze e ai tempi, č qui la forza dell’e-learning. E- learning industry, a differenza del Clayton Christensen Institute, ne individua ben 6: al Flex e Rotation, aggiunge i modelli che illustriamo di seguito (che in realtą per molti aspetti sono simili ai precedenti, ma denominati in modo diverso).
Face to Face (Faccia a faccia): funziona bene quando i corsisti possiedono diversi livelli, in modo da differenziare i percorsi e consentire ad ognuno di raggiungere obiettivi diversificati in tempi vari. È il modello ideale per percorsi individualizzati.
On line lab school (Scuola laboratorio online), totalmente online č utilizzato con corsisti che hanno bisogno di flessibilitą nella formazione, che vogliono progredire a un ritmo più veloce o magari più lento rispetto alla programmazione tradizionale, non prevede docenti qualificati, ma tutor che seguono il percorso formativo.
Self-blend prevede dei corsi online su argomenti gią svolti in presenza; offre quindi la possibilitą di un apprendimento aggiuntivo e personalizzato, approfondimenti, integrazioni ecc... È indicato per corsisti che vogliono conseguire risultati o crediti più elevati oppure che sono più autonomi nello studio.
On line driver č l'esatto opposto di un corso in presenza, i corsisti lavorano e ricevono tutte le istruzioni tramite piattaforme online. È data però la possibilitą di confrontarsi con un docente o tutor, prima o durante il percorso formativo.
Come si potrą osservare, pur nelle numerose forme e modalitą su illustrate, niente somiglia, nemmeno lontanamente, a quanto posto in essere nell’anno scolastico 2020/21 e successivi, nelle scuole ma anche in universitą e aziende: la cosiddetta modalitą mista. Frutto di una totale mancanza di conoscenza della materia, č stata attuata tenendo metą corsisti in classe e l’altra metą a casa, collegati tra loro via internet, simultaneamente. Non ci stancheremo mai di ribadire l’inefficacia di questa modalitą, la formazione online non č apprendimento passivo: tenere una webcam fissa che riprende una lezione in classe perché la segua chi č a casa č un assurdo che non può aver seguito, ma rappresenta solo una soluzione provvisoria e di emergenza! Purtroppo, l’equivoco che si č creato in conseguenza alla pessima applicazione della modalitą mista, ha arrecato un grave pregiudizio a tutto l’ambito della didattica online, portando a ritenerla inefficace.
La modalitą mista, invece, può essere il futuro della formazione. Al di lą dei modelli standard su illustrati, ogni realtą può formulare il proprio modello, differenziandolo per corso, per necessitą del momento, per ottimizzazione della gestione, perfezionandolo anche in base al feedback raccolto sul campo. Un esempio? Si può formulare un percorso formativo in cui si dispongano delle lezioni asincrone (video, slides, pdf ecc...) con test di verifica e possibilitą di interazione con un tutor; aggiungervi poi incontri di potenziamento in aula virtuale (modalitą sincrona) e un incontro finale in presenza. Ma č solo uno tra le molteplici possibilitą offerte, il suggerimento č sempre porre attenzione al feedback e perfezionare il percorso in itinere.
(R. Biganzoli)
[1] https://www.dyndevice.com/it/news/6-modelli-di-formazione-ELN-134/
[2] Liberamente tradotto da https://www.christenseninstitute.org/blended-learning-definitions-and-models/ Maggiori approfondimenti nel libro LA DIDATTICA ONLINE NELLA SCUOLA DEL FUTURO. TRA INNOVAZIONE, FORMAZIONE, INCLUSIONE ( R. Biganzoli - R. Castrignanò - prefazione di Mario Castoldi) Armando Editore
[3] https://pigrecoos.it/home/risorse/blog/blog/blended-learning-facciamo-chiarezza