Scorpions, indimenticabile Live Concert all'Hydrogen Festival
![]() |
Silvio Barbieri |
In 15.000 per celebrare la band tedesca e il loro rock melodico per eccellenza |
Non ha deluso le aspettative la serata degli Scorpions a Piazzola sul Brenta (PD) che ieri sera hanno saputo entusiasmare ben tre generazioni facendole cantare ed emozionare durante l’ora e quaranta di live tenutosi nell’affascinante location di Villa Contarini; anche lo stesso Klaus Meine (cantante) ha voluto esprimere, all’inizio del concerto, il proprio apprezzamento nei confronti della location.
La band, che ha avuto un successo internazionale di ampia portata negli anni Ottanta e nei primi Novanta, ha dato il meglio di sé in quella che è stata l’unica tappa italiana del Farewell World Tour. L’appuntamento con il gruppo guidato da Klaus Meine e dal fondatore Rudolf Schenker (entrambi nati nel 1948) era un evento da non perdere per tributare a una delle realtà continentali più importanti di sempre il giusto riconoscimento.
Un concerto degli Scorpions mancava da ormai 15 anni nella nostra penisola (escludendo il breve set suonato nel 2007 al Gods of Metal) e lo sterminato pubblico che ha preso parte a questo appuntamento all’interno della kermesse Hydrogen Festival, ha fatto letteralmente sentire la propria voce durante tutto lo show impressionando positivamente tutti i membri del gruppo, colpiti dall’energia con cui il pubblico italiano li ha accolti dopo così tanti anni di assenza.
Uno stage imponente, dotato di luci ad effetto e di un impianto audio dal suono particolarmente nitido (anche se il volume avrebbe potuto essere "pompato" maggiormente); sul palco alcuni led-wall animavano la scena mixando le immagini delle riprese in diretta a spezzoni video dell’epoca d’oro.
Intorno alle 22 la pedana della batteria si alza di cinque metri con un rombo di un aereo, la band simbolo dell’hard rock tedesco guadagna il palco sulle note di “Sting in the tail”, biglietto da visita che dimostra come per la voce di Klaus Meine, acuta e potente come sempre, il tempo si sia fermato. Occhiali scuri, basco al contrario, pantaloni e giacchetta in pelle e sopra il gilet in jeans da “metallaro doc”.
“Make it real” parte come un fulmine con la voce in primo piano di Meine e la chitarra del fondatore Rudolf Schenker che fa sparire le sue sessantacinque primavere dietro ad una capigliatura a spazzola biondo platino e ad una canotta; corre come un matto su quel palco per tutta la durato dello show, una grinta da vendere per lui che nel 1965 ad Hannover fondava questa band che avrebbe venduto 100milioni di dischi. La scaletta del tour dell’addio, che gira il mondo ormai da quattro anni, è a prova di bomba.
Solo successi pescati non dai 42 anni di incisioni, ma dai cinque dischi più venduti del periodo 1978-90 (con l’aggiunta di tre pezzi di “Sting in the tail” del 2010). Ma è quello che vuole sentire il pubblico che davanti agli “scorpioni” si diverte da morire.
La band, completata dall’altro veterano Matthias Jabs, chitarra dal 1979, Johan Franzon (turnista ingaggiato a causa dei recenti problemi legali del drummer ufficiale James Kottak) e Paweł Mąciwoda al basso dal 2004, è solida e coesa. “Padova rocks, Italy rocks”, continua a ripetere Meine. Le bordate di riff, gli intrecci delle due chitarre sono unici nella storia dell’heavy metal, eleganti e precisi, complessi e d’impatto: “The zoo”, “Hit between the eyes”, “Blackout”, “Big city nights”, per non parlare della canzone che chiude il live “Rock you like a hurricane”, sono pietre miliari della storia dell’hard rock.
Poi gli Scorpions sanno eccellere nelle ballad: nei “lentoni rock” sono i numeri uno di sempre. “The best is yet to come”, “Send me an angel” e, il primo bis, “Still loving you” sono pezzi che non hanno paragone nel resto dell’heavy. E quando arriva il fischio sottile di “Wind of change" c’è solo da cantarla in coro e salutare “gli scorpioni” sperando che non sia davvero il loro ultimo tour e di poterli quindi riascoltare live nel nostro paese che ha dimostrato di amarli ancora alla follia.
Una informazione degna di nota è la partecipazione a questo evento degli H.E.A.T., band tra le più quotate in Europa (nominati come miglior band hard rock agli Swedish Metal Awards 2009)“ che, in qualità di guest band, hanno aperto il concerto riscaldando il pubblico e preparandolo egregiamente per il lead show.
La scaletta del concerto:
Sting in the Tail
Make It Real
Is There Anybody There?
The Zoo
Coast to Coast
The Best Is Yet to Come
Loving You Sunday Morning
Send Me an Angel
Holiday
Tease Me Please Me
Raised on Rock
Hit Between the Eyes
Blackout
Six String Sting
Big City Nights
Still Loving You
Wind of Change
Rock You Like a Hurricane